Giovanni Guidi Quintet featuring
Gianluca Petrella
We don’t live here anymore

Giovanni Guidi Quintet

Giovanni Guidi (piano)
Gianluca Petrella (trombone)
Michael Blake (tenor sax)
Thomas Morgan (bass)
Gerald Cleaver (drums)

Giovanni Guidi presenta in tour il suo nuovo CD "We don't live here anymore" realizzato per CAMJAZZ

 

Se lo stato di salute di un movimento artistico si misura anche dalla capacità delle nuove generazioni di mettersi in gioco delineando nuove strade, si può star certi che il jazz italiano viva un momento di grazia unico. Giovanni Guidi e Gianluca Petrella sono due degli esempi più convincenti di questo periodo storico. Quando poi insieme ai nostri eroi si aggiungono tre dei più convincenti interpreti della nuova scena jazzistica d'oltre atlantico i risultati sono veramente sorprendenti. Oggi Giovanni Guidi non è più una rivelazione: in pochi anni e a passi da gigante ha trovato una propria strada - fatta di una progettualità unica e di una lucida consapevolezza nelle scelte artistiche - che lo sta portando ad affermarsi, oltre che come pianista, come organizzatore di suoni di prima scelta. E non è certo un caso che un musicista illuminato qual è Enrico Rava l'abbia voluto al suo fianco e a lui difficilmente rinunci. Quello del quintetto è un progetto unico che vedrà la luce in Gennaio sotto la forma di un album " We Don't Live Here Anymore", registrato per la Cam Jazz nel maggio scorso a New York. Il quintetto si muove con estrema libertà in ambiti in cui viene privilegiato con grande energia l'aspetto ritmico, che ovviamente richiama le attuali produzioni di aerea newyorkese, senza perdere di vista però l'attenzione per la melodia, il lirismo e la cantabilità che sono i tratti salienti della personalità di Giovanni Guidi.

 

Se i lavori discografici di Giovanni Guidi fossero una album fotografico sarebbe impressionante constatare come ogni singola pagina e ogni singola foto sia completamente diversa dall'altra. A soli venticinque anni il pianista folignate impressiona infatti per coraggio e consapevolezza: al quarto album inciso per CamJazz con questo «We Don't live here anymore» Guidi rivendica ancora una volta, con consapevolezza e caparbietà, la voglia di mettersi in gioco. Un album che spiazza, e che nulla a che spartire con i precedenti «Indian Summer», «The House Behind This One» o «The Unknown Rebel Band», perchè ogni volta c'è una nuova storia da raccontare, un concept su cui costruire un'architettura musicale, un momento della vita che va fissato nella memoria attraverso la sala d'incisione, quasi fosse una necessità.

L'ultimo lavoro, inciso alla corte del genio indiscusso del sound engineer James Farber nei celebri studi Sear Sound di New York, è un album che alterna composizioni di Guidi a libere improvvisazioni, che vive e trova la propria forma nel dialogo e nel sentire reciproco dei musicisti che il pianista ha voluto accanto a sé. Una ricerca impressionante sul timbro e sul tocco, quello del pianoforte prima di tutto, che giorno dopo giorno si sta trasformando non solo in un suono, ma nel proprio suono. E poi quello dell'altro italiano che Guidi ha voluto accanto a sé, quel Gianluca Petrella che oltre ad essere uno dei più brillanti e geniali artisti in circolazione, sta diventato per diritto uno dei partner privilegiati di Guidi e con il quale sempre più spesso a condividere palchi e progetti. Per non parlare dei tre americani: Michael Blake, Thomas Morgan e Gerald Cleaver, musicisti del quale in Italia si parla ancora troppo poco ma che oltre oceano stanno conquistando la ribalta affermandosi come i più talentuosi specialisti dei rispettivi strumenti della nuova generazione del jazz.

Giovanni Guidi, pianoforte - Nella sua musica, oltre al rigore estetico del jazz, fanno capolino molte altre suggestioni musicali. La sua voglia di esplorare, dopo le uscite con Cam Jazz in quartetto (Indian Summer e The House Behind This One), lo porta a costituire un organico più ampio, la Unknown Rebel Band, con la quale produce un disco e si esibisce frequentemente. Il successo di critica e di pubblico dei suoi album lo sta consacrando come uno dei migliori pianisti della scena italiana e la sua eco sta velocemente travalicando i confini nazionali. Vincitore del Top Jazz 2007 come miglior nuovo talento, ha bissato nel 2009 ottenendo un terzo posto sia nella classifica riservata ai pianisti sia in quella dei migliori gruppi (con la Unknown Rebel Band). È inoltre pianista nei gruppi di Enrico Rava, Gianluca Petrella e Frabrizio Sferra.

Michael Blake, sax tenore - Sassofonista e compositore di origine canadese, è uno dei musicisti di punta della nuova scena jazz newyorkese. Il jazz è il suo punto di partenza e ritorno, ma la sua attività musicale spazia dalla musica per film al soul, dal reggae fino alla musica tradizionale africana. La sua attività discografica è costellata di premi e successi, così come la sua attività concertistica. È stato membro del leggendario gruppo Lounge Lizard. Ha suonato, tra gli altri, con: Tricky, Prince Paul, Steven Berstein, The Gil Evans Orchestra, Medeski Martin and Wood, Groove Collective ed Enrico Rava.


Gianluca Petrella, trombone - È considerato uno dei migliori trombonisti jazz del mondo. Negli ultimi anni è sempre ai primi posti delle classifiche del Top Jazz. Nella lista delle collaborazioni con musicisti internazionali figurano: Steven Berstein, Bobby Previte, Greg Osby, Carla Bley, Manu Dibango, Enrico Rava, Antonello Salis, Paolo Fresu e Francesco Bearzatti. Ha partecipato a numerosi ed importanti festival internazionali tra i quali spiccano i festival di Montreal, Toronto, San Francisco, Chicago, Rio de Janeiro, Oslo, Londra, Berlino, Umbria Jazz e i Blue Note Jazz Club di Tokio e New York.


Thomas Morgan, contrabbasso - Inizia come violoncellista, ma all'età di quattordici anni la sua attenzione si rivolge allo studio del contrabbasso. Dopo essersi diplomato alla Manhattan School of Music, dove il suo talento musicale è stato coltivato da Harvie S and Garry Dial, Thomas ha iniziato una carriera musicale che ha già avuto un notevole passato ma, considerando la sua età, un ancor più splendente futuro davanti a sé. Ha collaborato con artisti del calibro di: David Binney, Steve Coleman, Joey Baron, Paul Motian, Craig Taborn, Mark Feldman, Kenny Werner e John Abercrombie.

Gerald Cleaver, batteria - Nato a Detroit, è uno dei batteristi più richiesti e innovativi della nuova scena jazz internazionale. Leader di propri gruppi, con il suo drumming raffinato, potente e preciso si è imposto anche collaborando con: Mat Maneri, Yaron Herman, Sylvie Courvoisier, Roscoe Mitchell, Miroslav Vitous, Ralph Alessi, Craig Taborn e molti altri.

Relazioni con la stampa:
Maurizio Quattrini.

Articolo Giovanni Guidi Quintet
Giovanni Guidi  

 

 

Serate

Locandina Massarosa Jazz Fest 2011

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Invito Massarosa Jazz Fest 2011

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